Nel diagnosticare e curare le patologie ortopediche adotto un approccio conservativo, orientato quindi all’obiettivo di rispettare, riparare e conservare il più possibile le strutture anatomiche: ossa, cartilagini, tendini e legamenti.
Essere conservativi significa innanzitutto limitare gli interventi chirurgici alle situazioni in cui questi sono strettamente necessari e quindi trattare conservativamente – con infiltrazioni, terapia del dolore, fisioterapia e terapia strumentale – tutte quelle patologie che non richiedono necessariamente l’intervento chirurgico.
In sintesi, le terapie conservative consistono nell’esecuzione di trattamenti finalizzati a ripristinare la funzionalità puntando sul riequilibrio fisiologico oppure sul rallentare la degenerazione, piuttosto che intervenire chirurgicamente.